Una nuova ricerca suggerisce che gli adolescenti antisociali abbiano un diverso sviluppo del cervello

Il cervello dell'adolescente: nuove forme di stress (Giovanni Biggio, UniCa)

Il cervello dell'adolescente: nuove forme di stress (Giovanni Biggio, UniCa)
Anonim

Non è solo un cattivo comportamento: gli adolescenti antisociali hanno strutture cerebrali diverse rispetto ai ragazzi sociali.

Questo nuovo studio dell'Università di Cambridge e dell'Università di Southhampton è stato pubblicato oggi nel Journal of Child Psychology and Psychiatry. Le due squadre di ricercatori hanno studiato separatamente popolazioni separate di adolescenti con disturbo della condotta che avevano tra 13 e 21 anni. I ricercatori hanno trovato differenze nella struttura del cervello tra gli adolescenti con disturbo della condotta e adolescenti medi.

In totale, i team hanno esaminato il cervello di 95 adolescenti con disturbo della condotta, un disturbo comportamentale con comportamento aggressivo o distruttivo persistente. I ricercatori hanno confrontato la risonanza magnetica del cervello di questi adolescenti antisociali con la risonanza magnetica da 57 adolescenti medi. Stavano cercando differenze nei tassi di sviluppo della struttura cerebrale, assumendo che le regioni che si sviluppano alla stessa velocità avrebbero un modello simile di spessore.

Nella risonanza magnetica, hanno trovato differenze nello spessore della regione esterna del cervello, chiamata corteccia. Rispetto alla media degli adolescenti, hanno scoperto che gli adolescenti che hanno sviluppato un disturbo della condotta da bambini avevano cortecce più simili di spessore, e gli adolescenti che hanno sviluppato un disturbo della condotta nell'adolescenza avevano cortecce più variabili di spessore. Questo suggerisce che il tasso di sviluppo è diverso negli adolescenti con disturbo della condotta.

Che cosa significa questo? I ricercatori non sono esattamente sicuri. Ma Graeme Fairchild, una psicologa dell'Università di Southampton, afferma che i loro risultati suggeriscono che la diagnosi chiamata disturbo della condotta è un vero problema psichiatrico, e non solo una esagerata ribellione adolescenziale.